sabato 18 settembre 2010

modulo di iscrizione al corso "arte viminale"


ISCRIZIONE
al corso di
ARTE VIMINALE
Salisano, Ottobre 2010


Il corso  è articolato in 5 lezioni, a cadenza settimanale, per un totale di quindici ore e si terrà in Salisano nel mese di Ottobre 2010.  La quota di iscrizione è di euro 36,00.
Il corso avrà inizio il primo fine settimana di Ottobre 2010.


NOME

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COGNOME

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residente in

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indirizzo

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telefono fisso

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telefono mobile

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indirizzo di posta elettronica

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Al fine ottimizzare la definizione dell’orario delle lezioni nel periodo di fine settimana,
in base alle esigenze della maggioranza degli allievi,
si prega di indicare nella terza colonna del riquadro seguente tre possibilità di orario in ordine di preferenza    con i numeri 1 , 2 , 3 .

SABATO
  9.45  - 12,45

SABATO
16.00  - 19.00

DOMENICA
  9.45  - 12,45

DOMENICA
16.00  - 19.00



La quota di iscrizione di 36,00 euro è versata.

          Luogo e data  della presente iscrizione     …………………………………



                                                           Firma   ………………………

corso arte viminale - Salisano (RI) - Ottobre 2010



        
                     comitato
                           onlus                       
                                   
Gli antichi mestieri

corso di
arte viminale
condotto in Salisano (Rieti) da mastro Gianni Roncarà
e coordinato da Flavio Ferrante
____________________

il comitato APIDIENVS,
in collaborazione con il Comune di Salisano
promuove un corso specifico, per il recupero e la diffusione
dell’arte del fare ceste ed altre cose in vimini
od altro materiale vegetale di piante della Sabina

Il corso comprende :

·        QUATTRO lezioni ognuna della durata di tre ore, ciascuna comprendente una lezione frontale, seguita da un laboratorio guidato di esercitazione pratica.
·        UNA lezione sul campo della durata di tre ore, in perlustrazione guidata all’aperto per il riconoscimento delle piante e l’eventuale raccolta di materiale.
·        fornitura del materiale di consumo necessario allo svolgimento delle esercitazioni di laboratorio.
·        piccola dispensa con alcune notizie e linee guida su materiale e tecniche.

altre caratteristiche del corso:

·        Il corso ha la durata totale di 15 ore .
·        Le lezioni si svolgeranno nel mese di Ottobre 2010 e avranno cadenza settimanale in corrispondenza del fine settimana.
·        I giorni settimanali e gli orari saranno stabiliti sulla base dei desideri espressi dalla maggioranza dei richiedenti, da indicare sull’apposito modulo all’atto dell’ iscrizione.
·        Le lezioni avranno luogo nei locali del Centro Sociale del Comune di Salisano, sito in Piazza Giuseppe Verdi n.15
·        Gli utensili necessari per le esercitazioni (che ogni alunno dovrà procurarsi personalmente) sono pochi e semplici e consistono essenzialmente in un piccola forbice per potatura ed in un coltellino tascabile robusto ed appuntito. 
·        La classe è formata da un massimo di DODICI alunni. Nel caso vi fossero ulteriori richieste di partecipazione, si formerà una ulteriore classe.
·        Il corso avrà luogo solo in seguito ad un numero minimo di iscritti pari a DIECI alunni. Nel caso non si raggiungesse questa soglia, le quote eventualmente già versate per il corso saranno immediatamente rimborsate.
·        Il costo dell’intero corso è stabilito in euro 36, che dovranno essere versati all’atto dell’iscrizione, a titolo di rimborso delle spese per il materiale didattico e l’organizzazione del corso.
·        L’iscrizione potrà effettuarsi riempiendo l’apposito modulo disponibile presso il Sig.
   Gianni Roncarà , presente dalle ore 18.00 alle ore 20.00 in Salisano, via    
     Vignorio, n.2 , recapito telefonico : 349.1055309
     entro e non oltre il 25 Settembre 2010.
·        Entro la  data del 29 Settembre saranno confermati agli iscritti giorno ed orario esatto delle lezioni. 
·        Per tutte le altre informazioni è possibile rivolgersi a:
Flavio Ferrante :  recapito telefonico : 339.4639236

Recuperiamo gli antichi mestieri

Il comitato APIDIENVS promuove in Bassa Sabina
un corso di “arte viminale” nel mese di Ottobre

  ………La prima canna, quella di sinistra, passa quindi sopra le due seguenti, girando dietro il quarto sostegno e esce all'esterno. Stesso procedimento per la seconda canna che gira attorno al sostegno seguente, quindi altrettanto dicasi per la terza. E così di seguito per un giro intero, ricominciando ogni volta con la canna più a sinistra, sin quando le tre canne raggiungeranno esattamente quelle di partenza  quando si raddrizzano i sostegni, il cordone si trova sotto il fondo, formando un bordo rialzato, che dona all'oggetto terminato una certa stabilità.  … “

canestra di olmo e canne




Spiegato sembra difficile, ma basta provare e riprovare qualche volta per capire bene il meccanismo!

Quella di intrecciare vimini ed altre fibre vegetali è un'arte tipica delle campagne; molti tra gli anziani, chi con maggiore chi con minore abilità, sanno confezionare canestri per i normali usi domestici.  Da noi questa attività artigiana è stata sempre complementare al lavoro principale dei contadini, che, nei ritagli di tempo, soprattutto nel periodo invernale,  di sosta del lavoro dei campi, aiutati dai componenti della famiglia, si costruivano i vari contenitori con il materiale che la natura donava.
E la natura della Sabina è ricca e generosa di  molte di quelle forme vegetali, talvolta disprezzate perché considerate inutili ed invadenti, che sono invece materiale prezioso per quest’arte. Lo sono il conosciuto salice (vimine o vetica), l’olmo, la ginestra odorosa, l’umile canna, il citiso (indicato in dialetto con lo strano nome di  “cecapollo”). Ed anche, meno conosciute ma comunque adatte all’intreccio, l’orniello, il sanguinello, il lentisco, la vitalba, la molto diffusa taglia mani o falasca (Ampelodesmos mauritanicus) ed altre.
L'arte di intrecciare i vimini è universalmente diffusa, dalla preistoria ai tempi moderni, nel vecchio (Egitto) come nel nuovo (America) mondo. Testimonianze della produzione di cesti risalgono al neolitico, l'intreccio di fibre vegetali, probabilmente tra le prime opere di artigianato, precede e prepara la nascita della tessitura .  I reperti sono scarsi, per la difficoltà di conservazione dei materiali, ma è certo che la produzione di cesti era già presente in Asia Minore nel IX millennio: testimonianze risalenti all'8000 avanti Cristo in Turchia, al 7000 avanti Cristo in  Irak. Nella grotta Santa Croce di Bisceglie in Puglia è stato rinvenuto un manufatto ad intreccio antecedente al 6555 avanti Cristo. E peraltro, l’antichità di questa pratica è contemplata in diversi  riferimenti mitologici e la stessa Bibbia. La documenta il  cesto che raccoglieva  i resti del corpo di Osiride, il paniere usato nei baccanali in onore di Bacco, il canestro contenente Mosé affidato al Nilo, assicurato su una zattera di giunchi intrecciati.
Quindi, in tutti i tempi e sotto tutti i cieli sono state intrecciati canestri e panieri. Di ogni forma, rotonda, ovale, alta e bassa, lunga e corta, col manico o l'impugnatura, persino quali borsette per signora e di ogni uso, contenitori, nasse per la pesca, strutture per l’edilizia, ecc..  Necessità d’utilizzo, fantasia e mode si rivelano inesauribili fonti d'idee nell'esecuzione di questi oggetti.
Ma per rendersi veramente conto delle possibilità e delle particolarità di questi materiali, noti da tempi remoti e  in differenti tipi presenti in quasi tutte le campagne, bisogna poterli lavorare personalmente.
E’ arte particolare dar vita con le proprie mani, partendo da un intreccio di canne e ed altri vegetali, a un oggetto che è qualcosa di più d'un semplice recipiente.
Un’arte questa “viminale” che rischia di scomparire in questo nostro mondo globalizzato ormai preda di tecnologie e materiali sofisticati e sempre di più ad alto impatto ambientale.
Tramandare alle attuali generazioni questo antico sapere è una sorta di nemesi delle materie plastiche e della continua fame di energia che ci condiziona e ci aliena. Un ritorno ai bisogni ancestrali dell’uomo, alla saggezza ed agli istinti primordiali,
che la nostra Madre Terra, in un sussurro, ci consiglia di non dimenticare.
E’ su questo pensiero , che  il comitato APIDIENVS si è impegnato ad organizzare, questo corso di “ARTE VIMINALE” come piccola fucina di apprendimento, in collaborazione con uno dei comuni della Bassa Sabina, quello di Salisano , primo di una futura serie di incontri che si intendono attuare nella regione, al fine del recupero e della diffusione degli antichi mestieri.
E poiché la Bassa Sabina è territorio particolarmente fecondo di tradizioni ed antichi saperi, il desiderio che ci sostiene è che questo prezioso patrimonio non vada perso.
Avvicinarsi all’arte di intrecciare i cesti, significa scoprire gli antichi saperi, vivere in simbiosi con la natura, valorizzare le cose semplici ma utili che la natura mette a disposizione di tutti; non occorre alcun investimento, servono solo le mani, la pazienza e tanta voglia di fare.
Ricercare nei campi, lungo i ruscelli o lungo le siepi gli arbusti ed i cespugli giusti, il giusto periodo per la loro raccolta,  porta al  contatto diretto con la natura, con la terra, obbliga all’osservazione ed alla ricerca.
Il cesto rappresenta, quindi, una sintesi armoniosa in cui l’ arte, si fonde con la natura, la botanica, le tradizioni, il territorio.
In un semplice cesto fatto di canne ed olmo, si nasconde un mondo antico tutto da riscoprire.

                                                                                   Alberto D’Elia     e    Flavio Ferrante
Cesto ovale con manico realizzato con olmo e sanguinella